1/28/2014
1/06/2014
Per xilo e per segno / Chiostro Palazzo Stelline, Milano
Per xilo e per segno
Incisioni su legno di
grande formato
Palazzo delle Stelline
Corso Magenta, 61
Milano
24-25 gennaio 2014
orario: 9.00-20.00
Opere di Elisabetta
Casella, Paolo Dolzan, Piermario Dorigatti, Paolo Facchinelli,
Gaia Gianardi, Luciano Ragozzino
A cura di Nicola Dal
Falco
Grazie ad Olio
Officina Food Festival Condimenti per il palato&per la mente,
giunto al suo terzo appuntamento, e al suo ideatore Luigi Caricato,
il chiostro del Palazzo Delle Stelline, ospita una mostra fuori dal
comune, dedicata alla xilografia, con opere che superano i tre metri
di lunghezza.
La cerimonia d’apertura
del festival inizia alle 18.30 di giovedì 23 gennaio con
l’intervento di Enzo Bianchi, priore della Comunità di Bosa, e
prosegue intorno alle 20 con la visita delle mostre.
PAOLO DOLZAN Carro trionfale 2013 (120x250 cm, 6 matrici)
Dolzan vive in un
mulino, sospeso allo sbocco della valle che, in direzione della
piana, guarda verso monte Misone, squadrato come un’ara.
Un luogo appartato,
ronzante come quando la macina girava, che combina due azioni: da una
parte l’accumulo di energia e di oggetti, il loro per così dire
surriscaldamento, pari all’ingranaggio di una wunderkammer e
dall’altra l’invio di immagini sotto forma di pittura.
Sono immagini che si
sollevano appena dal caos o sono sul punto di esserne nuovamente
risucchiate. Simili alle forme che si leggono nell’acqua o nella
lava, sull’orizzonte annuvolato o tra le ombre del bosco. Vengono,
forse, da un tempo e da un paesaggio in cui generi e specie, senza
troppa distinzione tra regno minerale, vegetale e animale, erano
ancora gettate l’una sull’altra nella matrice.
Ultimamente, però, per
ammissione dello stesso artista, l’ispirazione panica, quel
“troppo” del dio caprino, signore del meriggio, vagante come
gregge, si è fatta più attenta al mistero delle figura.
Così, dal grande
foglio, lasciato intero e ripiegato ad ogni passaggio di matrice,
irrompe un Carro trionfale e una Caccia selvaggia in
cui la materia s’incarna e prende fuoco, muta, bruciando un profilo
dentro l’altro.
(Estratto dal catalogo - testo di Nicola Dal Falco)
Cazza Selvadega
Oggi, l’azzurro si
porta a spasso
altissimi cirri,
mostrando
il bianco ordito dei
cieli
o del mare in
lontananza,
carico di spuma e
infinito.
Azzurro che
impallidendo,
vibra come può vibrare
il fianco
della foresta o di una
chiesa,
là, dove avanzi in
perpetua caccia
un corteo d’animali,
di belve,
sirene e centauri.
Noi lo vediamo, ma
potremmo anche
solo immaginarlo
nell’ombra più fitta,
intricata, un passo
prima o dopo
la bella radura, la
fonte nascosta.
(Nicola Dal Falco)
LINK:
http://www.bartolomeodimonaco.it/online/milano-24-25-gennaio-per-xilo-e-per-segno-incisioni-su-legno-di-grande-formato/
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